lunedì 30 giugno 2014

Incontri di giugno #1

Quando ti incontri con un altro blogger, all'inizio è sempre un po' strano. Anzi, pardon, subito prima dell'inizio è sempre un po' strano.
Perché magari lo leggi da tempo, o comunque hai letto tutti i suoi post, e sembra che vi conosciate un po' da una vita. Di sicuro, soprattutto se sono blog personali, avete scambiato confidenze, sogni, pensieri tristi, pensieri allegri, e cazzate.
Ah, quanto mi piacciono le cazzate.

Quindi è strano, è un po' come un primo appuntamento: e se non gli piaccio? e se non mi piace? sarò troppo? sarò troppo poco? e se l'annoio? etc etc.
Effettivamente. 

Invece vi vedete, vi riconoscete, la tensione dell'attesa si scioglie in meno di un sorriso, ed è subito bello. E' come incontrarsi con una vecchia amica.
Oh, io e Wannabe Figa, anzi, togliamo proprio il Wannabe, io e Figa ci siamo trovate.

Per carità, la mostra di Warhol + O'Neill è una cornice fantastica. E poi incontrarsi per la mostra di Warhol fa tanto figo già di per sé, con una che si chiama Figa, non può che venirne fuori una figata. 
una delle foto che potete godervi a Palazzo Cipolla in questo periodo.
Mettere Warhol sarebbe stato scontato ;)

Soprassiedo poi su quello che ci siamo dette, e sulle risate che ci siamo fatte, perché sono super segrete ;)
Aggiungo però che il gelato da Giolitti accompagna bene gossip, racconti di vita e le risate che si fanno tra amici.

Insomma, Figa, quand'è che torni?


post scriptum: quello con la Figa  è stato l'ultimo ma non l'unico blogger incontro del mese di giugno. E presto racconterò anche del primo...

giovedì 26 giugno 2014

Il marchio nero della sessione estiva

Chi fa un esame poi fa pure la spesa.
Stavolta è toccato a me e non me ne pento, ma anzi affronto con coraggio l'immensa distesa di vecchi che mi si para davanti.
Poco male, sopravviverò. Invecchiando.

Per non dimenticarmi niente i miei beloved Coinqui mi scrivono in tempo reale, e io in tempo reale rispondo. Più che altro so benissimo che lo fanno per impedire che il demone delle cazzate e degli acquisti irrazionali si impossessi di me, ma fa nulla. E' giusto così.

- ...e non fare acquisti avventati! Soprattutto, non farti prendere dal mostro dello shopping! 
- E' SOLO LA SPESA!
- Grazie che me l'hai detto, stavo per comprare altre nocipesche...solo perché c'è scritto "provenienza Calabria"! Starò poco male?
 (ndr: a casa siamo letteralmente sommersi di nocipesche, per questo sarebbe stato un acquisto irrazionale. Invece con la Calabria e i calabresi c'ho 'na certa cosa, ma non la spiegherò in questo post).
- Invece compra gli OB! Che l'ultima volta c'è andato l'omo di casa non li ha comprati, il maledetto
- Non è colpa mia se mi sono sbagliato, siete voi che siete state poco chiare

Flash dell'ultima spesa: noi in cucina e Gnocco sull'uscio di casa (chiameremo il mio Coinqui maschio Gnocco perché oggettivamente lo è, sebbene io non riesca a vederlo come un oggetto sessuale ma solo come un amico. O forse mento.): 
- Ah, Gnocco, e non dimenticarti gli Ob! (in coro)
Al rientro, c'è tutto tranne quelli. 
Giustificazione: 
-Ma io avevo capito gli Hobbit, pensavo fosse una presa per il culo.
Beata innocenza.

Per chi ignorasse ancora cosa siano gli ob, sono questi: 

quindi se la vostra ragazza/moglie/amante/amica del cuore vi chiede di comprarli, per piacere fatelo. 

In questi pensieri e riflessioni intenta, arrivo vicino alla cassa, carica come un mulo. Mi va anche bene che è anche quasi vuota, e la cassiera sembra una sveglia. 
Ora, io, razionalmente, so che i supermercati sono fatti apposta per titillare il consumista che è in ognuno di noi, e che c'è qualche genio del marketing che ha fatto una tesi proprio su quale prodotto piazzare nei pressi della cassa, e come piazzarlo. Ma metterci la zona gelati è una cosa malvagia e sottile, e non riesco a moderarmi. 
Tanto più quando la mia mitica Coinqui, con cui ho un rapporto di telepatia anche a distanza, mi manda un messaggio:
- Compra del gelato.
'Azz.
La cassa è lì. I gelati lì a fianco. Ma se mi sposto perdo il posto in fila. 
Guardo la cassa, guardo i gelati.
Una vecchietta sfrutta tutta l'agilità dei suoi 900 anni per passarmi avanti. 
Bottana. Bottana industriale.

Contemporaneamente, la mia Coinqui mi scrive:
- No, niente gelato. Devo resistere, devo essere forte, la prova costume incombe.
- Ennò bella, adesso che mi hai fatto esitare e superare da una vecchia alla cassa mi dici che gelato vuoi. 
E poi lo vedo.
Il barattolino Häagen dazs
Nella mia mente, questo: 

La Haagen dazs non è nemmeno un'azienda italiana, e io quel gelato non l'ho nemmeno mai assaggiato. Ma il potere del marketing, a volte, è davvero illimitato.

- Basta. Compro un barattolino. Belgian chocolate.
- Instant orgasm, vorrai dire.

E' bello vivere con chi ti capisce.



giovedì 19 giugno 2014

Livello di scazzo 987654321

C'è chi  "La prova Invalsi! AIUTO!"

C'è chi "Aiuto! Voglio andare all'università senza fare la maturità #esami #ansia". 
ndr: cara mia, tu della vita non c'hai capito un....ma no, la mia è solo un'opinione.

Ancora c'è chi "Aiuto! Vorrei rifare la maturità per finire gli esami in una settimana! L'università mi distrugge". 

E poi ci sono io, che 
"Vorrei svegliarmi domattina, avere ottant'anni, la pensione e fare solo GLI ESAMI DEL SANGUE!".

Perché se c'è una cosa che la vita mi ha insegnato è che gli esami non finiscono mai. E tutto sommato quelli del sangue sono i meno peggio. Sempre che uno sia sano.

Aggiornamento maturità: la versione di Luciano l'avrei tanto voluta io, 4 anni fa...

mercoledì 18 giugno 2014

Mondiale, Tempesta Ormonale

Nel momento più buio della sessione, con Roma che si trasforma nel set del nuovo film su Noè, con amici pizza birra divano i Mondiali movimentano le mie serate (e qualche pomeriggio). 
Riassumo qui la mia personale top 3 di questi primi 6 giorni di Coppa del Mondo:


1- Italia - Inghilterra: nulla in realtà riassume meglio del post di Platypus. E comunque a me la partita è piaciuta, perché la Nazionale al Mondiale è come l'Inter: sofferenza. 
Ma anche bellezza: i goal che abbiamo segnato erano esteticamente impeccabili, non come quello di culo che c'hanno messo dentro gli inglesi. 
Che altro dire che non sia già stato detto?
Noi, che si ha una squadra di belli, si sa. E' una cosa universalmente riconosciuta, che come gli italiani non ce n'è. 
They feature the sheer magnificence that is Claudio Marchisio.
Uno per tutti, tutti per uno.
E per chi volesse approfondire c'è il post ad hoc di buzzfeed.
E basta prendersela con Paletta e i suoi capelli, pòrastella.
E adesso parliamo degli altri. The others.
Dirò anche qui cose che sono già state dette, come che Joe Hart mi ricorda Draco Malfoy ma più fregno.
Ma questo è vero a metà. Perché tutte le volte che lo nominano non posso non pensare alla HAART, High Active Anti Retroviral Therapy. Quella dell'Aids, per capirci. E così sfuma tutta la pasiòn. Sorry, Joe, it's not you, it's me. E' deformazione professionale.
Viceversa, tutte le volte che vedo Rooney non posso non sibilare "Marònn quant'è brutto!"? sì,lo so, sono una persona semplice. 

2- Germania - Portogallo: come si dice, Great Expectations. Invece, la realtà ti fa male lo sai, Portogallo
E anche un po' a me, perché per quanto mi riguarda lo scontro vero è finito al 37', con l'espulsione di Pepe. Non che io tifassi Portogallo, ma l'antisportività mi disturba, e pure parecchio. Ma c'era un ottimo motivo per continuare la visione e aspettare il 90': 
And they have all of his statuesque German babeness glowing like a plump pretzel fresh from the oven, warm and soft.

Ecco, lui è un ottimo motivo per seguire la Nazionale tedesca. Altri ottimi motivi li trovate qui.
Danke.
No, Mats, danke a te ;)

E io non riesco a credere che il loro sponsor sia la Nutella. Gnam!
questa è da nine gag


3- E invece di aspettare la prossima partita della Spagna, (non) sperando che con le 5 suppostine di sabato la squadra si sia rimessa in forma, io aspetto la prossima partita della Croazia. Mica per l'allenatore -seeee...questa non me la crede nessuno- ma perché loro sì che hanno fatto il pieno di spirito sportivo: se hanno festeggiato con un bagno in piscina la partita persa di giovedì scorso, domani, se dovessero vincere, che cosa potrebbero combinare? 

Here is Dejan casually strolling about totally naked, not a care in the world.

Eggià, questi croati sono parecchio simpatici. 

venerdì 13 giugno 2014

Mondiali 2014 - Calcio d'inizio (e relative considerazioni)

E così, oltre al caldo e alla sessione di esami, sono iniziati anche i Mondiali.

Purtroppo, complice anche l'assenza del MioUomo, che 2 anni fa per gli Europei mi aveva sapientemente istruito in materia di squadre, formazioni e fuorigioco, quest'anno non ho avuto molto tempo per prepararmi a dovere in materia di calcio e calciatori. 

Ma al di là delle solite considerazioni universali (arbitraggio spudoratamente a favore del Brasile, ecc ecc), devo portare all'attenzione di tutti (è un tutti  molto relativo) alcune cose che rischiano di passare troppo in sordina:

1- Gli alberi e le piante della sfilata inaugurale mi hanno tanto fatto pensare a Joanna Mason di Hunger Games 2, agli insulti allo stylist e alla scena dell'ascensore. No, vestirsi da albero non è mai una buona soluzione.

2- Hulk è bbono, ma non è bbuono. E corri su quella palla, su!


3- Last but not least: l'allenatore croato è chiaramente Joseph Gordon Levitt in incognito. O suo fratello. O suo cugino. O suo zio. 
L'ho detto ieri guardando la partita e lo ripeto oggi trovando l'articolo su Buzzfeed, con tanto di foto a supporto:


Frederick M. Brown / Stringer
Alex Grimm / Getty Images
Considerazione finale: per adesso di ormone a me n'è partito ben poco. Confido che l'aria si infuochi nelle prossime partite...del resto, siamo solo all'inizio.
Ma...quando rigioca la Croazia?




lunedì 9 giugno 2014

La storiella del lunedì #12 (credo)

Questa è la storia di come questa bellissima magnificissima splendidissima zuccheriera d'argento adesso campeggia tronfia d'orgoglio sul pianoforte del salottino di casa mia (intesa, stavolta, come casa dei miei):


Venne un tempo, in cui per un'occasione non meglio specificata, tale bellissimo magnificissimo splendidissimo immancabilissimo oggetto fu regalato a una donna, che chiameremo Miranda, da parentame non meglio specificato.
Miranda, ovviamente entusiasta di tale pregevole dono, non ebbe alcun problema e alcuna remora, ma proprio nessuna nessuna, a esporla in maniera orgogliona nella credenza. E lì rimase per anni, come perpetuo memento, tant'è che ogni volta che la vedeva, Miranda non poteva non pensare "Che splendore!". La credenza, si rese presto conto la donna, era però un posto troppo poco consono.
Molto meglio in fondo a una cassapanca.

Tempo dopo, nel giro di amiche di Miranda, avvenne l'inevitabile anche per un'altra, che chiameremo Carlotta: 25 anni di matrimonio non sono da tutti, anzi, da tutte, soprattutto in un sex and the city reale.
Mia madre, che non è Miranda, con le sue amiche
Così, Miranda, Samanta e Carrie (quale ca**o è il nome italiano per Carrie??) insieme ad un' altra amica di minore importanza, che chiameremo X, si prodigarono per regalarle quello che aveva sempre voluto, che non è importante ai fini della storia.
Quello che è importante, è il fatto che l'oggetto che le regalarono non era certo un obbrobrio d'argento, e che per questo l'amica X di minore importanza lamentò, arricciando il naso "Ma serve anche qualcosa di argento!".
Lampo di genio: "Io ho quello che fa al caso nostro!".

E così, è tradizione che la suddetta magica meravigliosa mirabolante zuccheriera passi di amica in amica, di festeggiamento in festeggiamento, così che per ognuna ci sia un momento di tronfia ostentazione.
Che qui ripropongo ancora una volta in tutto il suo splendore:


E così, questa è la storia di come la zuccheriera d'argento adesso sia esposta sul pianoforte del salottino di casa mia (intesa, ancora una volta, come casa dei miei).
E il giro non è ancora finito!

PS: anch'io e i miei amati Coinqui vogliamo avere qualcosa di orripilante  magnifico d'argento da passarci. 
Nell'attesa di trovare qualcosa di voluminoso, abbiamo deciso che questi possono andare bene:


giovedì 5 giugno 2014

Pausa studio

A rimanere chiusi in casa al caldo con le macchine bloccate che strombazzano fuori dalla finestra, è vero, si diventa scemi.

Ma a rimanere vergini fino a 22 anni, con tutto l'ormone bloccato che ti va al cervello e ti scombina le sinapsi, si diventa pazzi.


Medicalmente parlando, ovviamente, quello che ho scritto è una cazzata.
Ma non cambia l'effetto finale: ovvero che se certa gente se la tirasse di meno (ma di che cosa, poi?) e scopasse di più, ci sarebbe meno odio, più amore, e il mondo sarebbe un posto migliore.

E quindi, una gif di Ryan Gosling a caso:


Aggiornamento: anche questo vale:

So, 
relax and take it easy.

mercoledì 4 giugno 2014

Cose che non capitano / più faceto che serio

Ieri una forza sovrumana che non so neanche io da dove venga (forse una coscienza, forse un ideale, o forse la maturità di dire "alza le chiappe e fai qualcosa, o almeno provaci", oppure boh) mi ha spinto ad andare alla manifestazione del giovani (aspiranti) medici a Montecitorio.
E fin qui, nulla di strano. O almeno, questa è già una cosa strana, perché io per carattere e per presa di posizione di solito le manifestazioni le evito come la peste. Ma c'è sempre un momento per tutto.
E anche una ragione. Ad esempio incontrare, non sapendolo prima, gente che non vedevo da anni, e più precisamente dalla mia SummerSchool a Istanbul. Roba che ho fatto prima ad andare a Bucarest a incontrare la mia amica romena, che non a rivedere loro che vivono "solo" dall'altra parte della città. Ma si sa, la gioventù è così. E sono stata contenta.
O fare amicizia con un tipo particolarissimo e interessante. E pure figo.
Lo so, non mi si può lasciare da sola una mattinata che esco e rimorchio.
E invece no. 
Perché ho fatto una cosa che un tempo non avrei fatto mai: ho messo le mani avanti (e non in qualche altro posto, maliziosi) e ho annunciato fieramente, buttandola lì in un intermezzo di una frase, "No, perché, il mio ragazzo....
Insomma, se questo non è amore! 
Invece, ho deciso di presentarlo alla mia Coinqui. E così risolvere la questione nella maniera più soddisfacente di tutte.

Ah, e poi un'altra cosa che non capita è Dude che va al concerto senza di me, e mi porta il poster che tanto desideravo:


Il mio 3 giugno, insomma, è stata una vera festa.

martedì 3 giugno 2014

Cose che non faccio / più serio che faceto

Oggi ho fatto una cosa che non faccio mai: sono andata a una manifestazione a Montecitorio.
Preciso: sono andata alla manifestazione per chiedere l'aumento del numero dei contratti di specializzazione, che quest'anno saranno 3500, a fronte di 7000 aspiranti specializzandi che tenteranno il concorso.
Concorso, che da quest'anno, thanks God, è nazionale, ma che non è ancora stato pianificato e programmato con chiarezza: doveva essere a luglio, invece è slittato a ottobre -forse, visto che ancora non si sa niente.
Perché sono andata? 
Non lo so, o meglio, lo so, e mi sono stupita da sola, perché ho una visione un po' manzoniana della folla e considero di norma le manifestazioni -sulla scia di quelle poche che ho fatto al liceo- senza causa, senza motivo, e senza ragione, perché nessuno sa perché di fatto va a manifestare. Però manifesta lo stesso.
Invece stamattina, una tantum, non solo sapevo perché andavo e mi trovavo lì, in piazza, ma sapevo -e so- di condividere la causa. 
Il fatto è che so fin troppo bene che la Facoltà di Medicina adesso è come un amante stronzo: ti sfrutta fino a non poterne più, ma in cambio ti dà poco, o niente.
Prima succhia il tuo sangue (e soldi) per 6 anni, senza considerare le lacrime, il sudore, il sangue. Ti forma, certo, almeno in teoria, e, se si ha la fortuna di incontrare persone che hanno voglia di insegnare anche la pratica, allora si impara anche qualcosina di utile. 
Poi niente, se è andata è andata se non è andata emigra, si dice. 
Effettivamente, dopo sei anni ti ritrovi con un'abilitazione (dopo apposito concorso post laurea) che in Italia vale quanto il due di picche quando briscola è cuori, e nessuna garanzia. Una volta si aspettava lo scorrimento per anzianità di servizio: invecchi anni e anni nel reparto d'interesse, prima o poi un deus ex machina scenderà ad aiutarti. 
E questo era male.
Adesso potenzialmente le cose vanno meglio, perché il concorso è nazionale, il che vuol dire che non devi ingraziarti il primario o avere i santi in ospedale per entrare nella specialità, e che c'è un certo riconoscimento meritocratico.
Praticamente, i numeri sono quelli che ho detto sopra ed è davvero un mors tua vita mea. 
Fate il vostro gioco, signori.
Che uno potrebbe dire: ok, sì, tutto quello che vuoi, ma è anche vero che se siete in troppi rispetto all'offerta di lavoro la colpa è vostra.
E qui casca l'asino: perché i reparti e i pronti soccorsi delle grandi città (ma anche di quelle piccole) sono a corto di personale (e anche di risorse, ma questa è un'altra storia).
Non solo medici, certo, anche infermieri. E qui si dovrebbe aprire una parentesi sui contratti post specializzazione, che sono a tempo determinato, 6 mesi, un anno. Ma non la aprirò perché è un campo che conosco meno.
Comunque, la verità è che gli ospedali, i grandi policlinici, si reggono sulla presenza degli specializzandi e, a volte, anche dei medici frequentatori, ovvero degli aspiranti specializzandi che però non sono entrati o sono in attesa ma continuano ad andare in reparto per imparare.
Ma la gente, i nuovi medici, ci sono. Solo che non vengono usati.
Sono lì, dopo un investimento di 6 anni che non è solo della famiglia del singolo, ma è anche della società. Sono lì e lì rimangono, a meno che non decidano di andarsene. Francia, Germania, Belgio, Inghilterra, a volte Svizzera, Stati Uniti, Canada. Comunque estero.
E se è vero che uno bravo in fondo in fondo la sfanga sempre,perché è bravo, è anche vero che se la situazione non cambia, e in fretta, a farne le spese sarà la società tutta. Che questo piaccia o no.
Sono andata a manifestare convinta del fatto che ho 22 anni, che il mio futuro non è ancora delineato e che le cose si possono cambiare, in meglio. E che se non mi alzo in piedi io per il mio futuro, non si alzerà nessuno.
Alla fine eravamo pochini, perché è così, è sessione, son cose che succedono, e un po' me lo aspettavo. Ma sono stata contenta lo stesso.

Non andremo con il flusso, perché lo cambieremo.
Con buona pace dei Queens of the Stone Age che suonavano a Roma oggi e che io mi sono persa - peccato.