...prima della storiella del lunedì...
...prima di qualsiasi altro aggiornamento io possa darvi c'è...
LA SFIDA
A COLPI DI POESIA
Le regole sono semplici: si viene nominati, si riporta una poesia, e si nominano 5 blogger che dovranno entro 24 citare a loro volta una poesia. Se non lo fanno, mi devono comprare e spedire un libro. Di poesie.
Avevo già raccolto il seme della poesia da La Cri, qualche tempo fa. Adesso, a nominarmi apertamente sono Barbara e Doppio Geffer. E io, con piacere, rispondo.
Corriente
El che camina
se enturbia.
El agua corriente
no ve las estrellas.
El che camina
se olvida.
Y el che se para
sueña.
[Chi cammina
si intorbida.
L'acqua corrente
non vede le stelle.
Chi cammina
dimentica.
E chi si ferma
sogna]
Federico Garcia Lorca
L'altra poesia da me scelta...beh, c'è chi l'ha messa in musica. E allora propongo questa versione, che in realtà già da sola racchiude due poeti:
Questa volta non nomino nessuno, ma chi vuole continuare il gioco si prenda il suo tempo per scegliere la poesia che più gli piace. Oh, se poi qualcuno mi volesse regalare un libro...non mi offendo di certo!
Nobile,
RispondiEliminapenetra e sa ferire
sa addolcire e accarezzare.
Nobile,
è un falco oltre i nembi,
un'aura indaco
che risalta
nella folla del tempo
e dello spazio.
Moz-
WoW! Non sapevo fossi anche poeta :D
EliminaVale A
Ahaha, che parolone! :p
EliminaMoz-
Mmm, io e la poesia. Come chiedermi di parlare di fisica quantistica. Uguale uguale T-T
RispondiEliminaAhahahah! Puoi sempre regalarmi un libro ;)
EliminaPoi che gli ultimi fili di tabacco
RispondiEliminaal tuo gesto si spengono nel piatto
di cristallo, al soffitto lenta sale
la spirale del fumo
che gli alfieri e i cavalli degli scacchi
guardano stupefatti; e nuovi anelli
la seguono, più mobili di quelli
delle tue dita.
La morgana che in cielo liberava
torri e ponti è sparita
al primo soffio; s’apre la finestra
non vista e il fumo s’agita. Là in fondo,
altro storno si muove: una tregenda
d’uomini che non sa questo tuo incenso,
nella scacchiera di cui puoi tu sola
comporre il senso.
Il mio dubbio d’un tempo era se forse
tu stessa ignori il giuoco che si svolge
sul quadrato e ora è nembo alle tue porte:
follia di morte non si placa a poco
prezzo, se poco è il lampo del tuo sguardo,
ma domanda altri fuochi, oltre le fitte
cortine che per te fomenta il dio
del caso, quando assiste.
Oggi so ciò che vuoi; batte il suo fioco
tocco la Martinella ed impaura
le sagome d’avorio in una luce
spettrale di nevaio. Ma resiste
e vince il premio della solitaria
veglia chi può con te allo specchio ustorio
che accieca le pedine opporre i tuoi
occhi d’acciaio.
Nuove stanze, Montale
Di questa poesia ricordavo bene la seconda strofa, anche se Montale non sono mai riuscita a studiarlo come si deve
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