martedì 3 giugno 2014

Cose che non faccio / più serio che faceto

Oggi ho fatto una cosa che non faccio mai: sono andata a una manifestazione a Montecitorio.
Preciso: sono andata alla manifestazione per chiedere l'aumento del numero dei contratti di specializzazione, che quest'anno saranno 3500, a fronte di 7000 aspiranti specializzandi che tenteranno il concorso.
Concorso, che da quest'anno, thanks God, è nazionale, ma che non è ancora stato pianificato e programmato con chiarezza: doveva essere a luglio, invece è slittato a ottobre -forse, visto che ancora non si sa niente.
Perché sono andata? 
Non lo so, o meglio, lo so, e mi sono stupita da sola, perché ho una visione un po' manzoniana della folla e considero di norma le manifestazioni -sulla scia di quelle poche che ho fatto al liceo- senza causa, senza motivo, e senza ragione, perché nessuno sa perché di fatto va a manifestare. Però manifesta lo stesso.
Invece stamattina, una tantum, non solo sapevo perché andavo e mi trovavo lì, in piazza, ma sapevo -e so- di condividere la causa. 
Il fatto è che so fin troppo bene che la Facoltà di Medicina adesso è come un amante stronzo: ti sfrutta fino a non poterne più, ma in cambio ti dà poco, o niente.
Prima succhia il tuo sangue (e soldi) per 6 anni, senza considerare le lacrime, il sudore, il sangue. Ti forma, certo, almeno in teoria, e, se si ha la fortuna di incontrare persone che hanno voglia di insegnare anche la pratica, allora si impara anche qualcosina di utile. 
Poi niente, se è andata è andata se non è andata emigra, si dice. 
Effettivamente, dopo sei anni ti ritrovi con un'abilitazione (dopo apposito concorso post laurea) che in Italia vale quanto il due di picche quando briscola è cuori, e nessuna garanzia. Una volta si aspettava lo scorrimento per anzianità di servizio: invecchi anni e anni nel reparto d'interesse, prima o poi un deus ex machina scenderà ad aiutarti. 
E questo era male.
Adesso potenzialmente le cose vanno meglio, perché il concorso è nazionale, il che vuol dire che non devi ingraziarti il primario o avere i santi in ospedale per entrare nella specialità, e che c'è un certo riconoscimento meritocratico.
Praticamente, i numeri sono quelli che ho detto sopra ed è davvero un mors tua vita mea. 
Fate il vostro gioco, signori.
Che uno potrebbe dire: ok, sì, tutto quello che vuoi, ma è anche vero che se siete in troppi rispetto all'offerta di lavoro la colpa è vostra.
E qui casca l'asino: perché i reparti e i pronti soccorsi delle grandi città (ma anche di quelle piccole) sono a corto di personale (e anche di risorse, ma questa è un'altra storia).
Non solo medici, certo, anche infermieri. E qui si dovrebbe aprire una parentesi sui contratti post specializzazione, che sono a tempo determinato, 6 mesi, un anno. Ma non la aprirò perché è un campo che conosco meno.
Comunque, la verità è che gli ospedali, i grandi policlinici, si reggono sulla presenza degli specializzandi e, a volte, anche dei medici frequentatori, ovvero degli aspiranti specializzandi che però non sono entrati o sono in attesa ma continuano ad andare in reparto per imparare.
Ma la gente, i nuovi medici, ci sono. Solo che non vengono usati.
Sono lì, dopo un investimento di 6 anni che non è solo della famiglia del singolo, ma è anche della società. Sono lì e lì rimangono, a meno che non decidano di andarsene. Francia, Germania, Belgio, Inghilterra, a volte Svizzera, Stati Uniti, Canada. Comunque estero.
E se è vero che uno bravo in fondo in fondo la sfanga sempre,perché è bravo, è anche vero che se la situazione non cambia, e in fretta, a farne le spese sarà la società tutta. Che questo piaccia o no.
Sono andata a manifestare convinta del fatto che ho 22 anni, che il mio futuro non è ancora delineato e che le cose si possono cambiare, in meglio. E che se non mi alzo in piedi io per il mio futuro, non si alzerà nessuno.
Alla fine eravamo pochini, perché è così, è sessione, son cose che succedono, e un po' me lo aspettavo. Ma sono stata contenta lo stesso.

Non andremo con il flusso, perché lo cambieremo.
Con buona pace dei Queens of the Stone Age che suonavano a Roma oggi e che io mi sono persa - peccato.




4 commenti:

  1. Non è un mondo che conosco, questo.
    Ma comunque hai fatto bene ad andare a manifestare, se sentivi che era necessario (quantomeno per te). Forse cambierà poco, però intanto... :)

    Moz-

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    1. E' difficile che io senta qualcosa come necessario...ma ieri sentivo proprio che dovevo andare.
      Ci sono anche dei video da qualche parte, li cercherò e li pubblicherò ;)

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  2. Anch'io come Moz non sono del campo, ma nel mio ateneo c'è la facoltà di medicina e un po' di tempo fa hanno protestato alla grande per la questione delle specializzazioni... sono con te!

    ps in cosa ti specializzi tu?

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    1. Grazie del sostegno morale ^_^

      ps: ancora non lo so, sono ancora in quella fase in cui vorrei fare tutto. Per fortuna ho ancora un po' di tempo per decidere

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